LE ECOGRAFIE IN GRAVIDANZA

Quali sono le ecografie da fare in gravidanza nel corso dei nove mesi?

L’ecografia è uno degli esami fondamentali da eseguire durante i nove mesi perché permette di datare la gravidanza, capire se il feto è sano, se ci sono anomalie nella placenta e nel liquido amniotico e permette di scoprire il sesso del bimbo e la sua posizione all’interno dell’utero.

L’ecografia in gravidanza è un esame indolore e privo di effetti collaterali per la mamma e il bambino.

In genere il calendario delle ecografie è il seguente:

Ecografia a 6° settimane: intorno alla sesta-settima settimana si riesce a vedere il battito del bambino, l’embrione, il sacco vitellino e la camera gestazionale.

Ecografia a 12° settimane o primo trimestre: deve essere svolta entro la fine del primo trimestre. Con questa ecografia è possibile datare la gravidanza, intravedere i primi organi e le varie parti del corpo del nascituro. Inoltre permette di verificare se la gravidanza è singola o gemellare, la regolarità del battito cardiaco e si effettuano alcune misurazioni del corpo in formazione.

Per le coppie che lo desiderano è possibile eseguire la traslucenza nucale che permette di controllare patologie cromosomiche come la sindrome di down: si esegue misurando lo spessore di una piccola piega di grasso ubicata nella regione della nuca tra la colonna vertebrale e la cute.

La correlazione tra questo e altri parametri, principalmente l’età, permette di calcolare un indice di rischio, con una certezza dell’80% circa, in base al quale si decide se ricorrere all’amniocentesi, un test invasivo che offre però la quasi assoluta certezza del risultato in termine di anomalia cromosomica. Quando lo spessore della plica è maggiore di due millimetri c’è il sospetto di trisomia 21 (Down) o trisomia 18. Allo scopo di aumentare la sensibilità di questa indagine prenatale, si può eseguire un esame ulteriore chiamato bi-test o dual-test, il cui risultato, combinato ai valori ottenuti con la traslucenza nucale, porta a una “sensibilità” del 90%: rileva cioè 9 feti su 10 affetti da sindrome di Down o trisomia 18.

Ecografia 20° settimana o secondo trimestre o morfologica: permette di valutare il battito cardiaco e i movimenti del feto nonché di osservare la placenta e la sua posizione (se è ubicata davanti all’orifizio uterino può essere sconsigliato il parto naturale e può causare sanguinamenti in gravidanza). Si controlla inoltre la quantità del liquido amniotico e la posizione podalica o cefalica del bambino.

Ecografia nella 30° settimana o terzo trimestre: oltre a valutare nuovamente la morfologia del bambino è necessaria soprattutto per controllare la sua crescita. Permette inoltre di valutare se il feto è in posizione podalica (con i piedi in giù) e in caso affermativo è necessario eseguire un’altra ecografia per verificare se il nascituro si è girato oppure no e di valutare in questo caso il parto cesareo.

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